Quantcast
Channel: Commenti a: Thiene, la letteratura e il web (secondo me)
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Di: Redazione

$
0
0

Caro Davide,
rispetto al grado di elaborazione, ritengo sia un problema che ci riguarda oggi ma che ci riguarderà sempre meno nella misura in cui la velocità/simultaneità dei fatti (e non delle informazioni) ci imporra di rispondere con altri fatti rendendo anacronistica qualunque mediazione – anacronistica nel senso che mentre uno riflette il mondo ha già lavorato per rendere differente il nucleo della riflessione. A mio avviso, tutto ciò sta già accadendo, anzi: in realtà è sempre accaduto, è sempre stato così. Ciò che realmente cambia il digitale, la comunicazione elettrica è il livelllo di percezione che noi raggiungiamo di questa constatazione.

Rispetto all’incontro in carne ed ossa: sono totalmente d’accordo con te. La società orale che compare nel mio vaticinio è anche ritorno ai corpi, ma dei corpi differenti, con nuove sensibilità. Dei corpi più coerenti con il mondo di asimov (L’ultima domanda) che con quello di Matrix per capirci.
Prendendo spunto da Capuana, immagina fra 10, 100 o 1000 anni un festival k.Lit fatto di corpi in grado di abbattere le barriere della mediazione della materia: barriere che esistono solo rispetto al pensiero, ovvero alla mediazione-rielaborazione del reale trasformato in realtà. Le barriere fisiche (ad esempio, la morte) esistono ed esisteranno sempre: i fatti esistono nonostante le interpretazioni, la cui numerosità non fa che ricordarci della loro arbitrarietà. Ma tutto questo potrebbe potenzialmente non riguardarci più, non essere più un problema per il nuovo livello di sensibilità e/o percettivo raggiunto.

In tale contesto, mi sembra inutile parlare e/o preoccuparmi della letteratura che ha senso ora, nel mio contesto presente ma che avrà sempre meno senso così come oggi esiste. Dunque si, credo che la letteratura sparirà come molte altre cose, sempre grazie a o a causa delle trasformazioni non solo tecnologiche della società.
Nel caso specifico della letteratura, essa sparira a mano a mano che si avvicinerà all’esperienza (pensa in tal senso a Twitter: immediatezza dell’esperienza espressa in 140 caratteri. E se un giorno non ci fosse più bisogno di esprimere l’esperienza con 140 caratteri? ). Io oggi ho bisogno di scrivere per comunicare ad un altro la mia esperienza e per mediare l’esperienza rispetto a me stesso. È però possibile che un giorno possa non avere più questa esigenza poiché la mia esperienza si trasmette al mondo e quella del mondo alla mia; potrei più non avere la percezione di una esperienza MIA ma dell’esperienza che richiede in risposta altra esperieza e così via. Non ci sarà più ne bisogno né tempo di raccontare l’esperienza: saremo tutti troppo occupati a viverla diciamo…. all’unisono, a raccontarla mentre la viviamo e a modificarla a seconda di come la raccontiamo e l’abbiamo vissuta senza bisogno di supporti materiali e/o fisici. Insomma, una specie di avatar senza rettili volanti e pelle azzurognola.
L.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Latest Images

Trending Articles